martedì 11 aprile 2017

Le arti e relativi risvolti

Ricordo mia nonna quando raccontava di quelli che facevano l'amore, che non erano necessariamente fidanzati ma uniti da un'irrefrenabile passione. E quello la voleva...mi diceva. E lei nonna? Chiedevo io...e pure lei figlia mia... però non glielo faceva capire. Che tutto arriva per chi sa attendere tesoro mio.
Ed io me ne andavo in giro con occhi sognanti. E poi alle volte i discorsi diventavano proibiti e a noi bambine ci liquidavano con due caramelle rossana e tre cioccolatini del grifo perugina al latte. Mia nonna profumava di zucchero e cannella. Labbra scarlatte su denti bianchissimi sui quali a volte il rossetto si appiccicava un po', ma io non avevo il coraggio di dirglielo.
In quelle riunioni tra sole donne,  dietro porte socchiuse, rumore di ventagli e sottane, riecheggiava una parola...arti...
Quiddra tenia le arti, ripeteva mia nonna a sua sorella la zia Cia e a mia madre che stava lì per educazione ma non partecipava emotivamente.
Troppo timorata di Dio.
Quiddra tenia le arti...
Saper fare l'amore era conoscere un'arte. Come saper disegnare piuttosto che suonare il violino.
E intanto la zia si toglieva le scarpe .. e dondolava i suoi piedi da bambola confezionati in calze di colore
grigio fumo di londra.

1 commento:

  1. che bella arte! oggi non mi sembra apprezzata abbastanza

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