venerdì 21 dicembre 2018

My Christmas Carol

È successo ancora, erano lì in vetrina, in mezzo agli addobbi scintillanti, allegri e danzanti.
Succede che è Natale .                               A mia discolpa la solita vecchia scusa. Le scarpe sono gemelle e si moltiplicano come piccoli Gremlins in casa mia.  Insomma ne ho comprate tre. Tre paia. Tutte nere, tutte diverse.

Avevo sette anni e possedevo un solo paio di scarpe, vecchie e rovinate a causa delle quali ero oggetto di scherno da parte di un compagno di classe.
 Un giorno, rientrando da scuola, buttai la cartella per aria e dissi a mia madre, con la determinazione della piccola Dorothy del Mago di Oz, che se non mi avesse comprato un paio di scarpe nuove, mi sarei ritirata da scuola. Ricordo lo sguardo da cerbero di mia madre, mentre sfaccendava ai fornelli e doveva badare ai soliti capricci di quella figlia impertinente e fumina.
Un rumore dietro la porta annunciò l'improvviso rientro di papà. L'accoglienza non fu delle migliori.
La sua indisciplinata primogenita giaceva per terra, scalza e con due occhioni lacrimosi e lucidi.
La scena madre che seguì non ebbe però il solito epilogo del castigo in camera.
 Mio padre prese la porta di casa e sparì. Io ero basita e terrorizzata, sentivo lo sguardo della mamma trafiggermi per aver provocato una tale reazione.
Quel giovane e barbuto Scrooge rientrò invece dopo circa dieci minuti. Tra le sue nocche forti reggeva tre scatole di scarpe impilate e tenute ferme con lo spago.
Erano tre paia.
Erano per me.
Era il mio papà.